Costruisci il cambiamento.
L’approccio interattivo-cognitivo-costruttivista parte dal presupposto che ogni persona costruisce cognitivamente la propria realtà entro uno specifico contesto relazionale-interattivo. Questo approccio tratta quindi le difficoltà che le persone incontrano nei propri contesti di riferimento, analizzando le costruzioni di realtà e degli eventi intorno ad esse, così come le modalità impiegate per affrontare le proprie forme di disagio, al fine di aprire nuovi orizzonti percorribili di cambiamento.
In particolare, la Psicoterapia Interazionista, che su questo approccio si basa, si contraddistingue per il pluralismo teorico e il pragmatismo conoscitivo con cui si muove il professionista (Salvini, 1988). Il terapeuta che utilizza tale modello teorico è infatti consapevole della molteplicità dei punti di vista: molteplici possono essere le versioni di una stessa realtà, gli strumenti e le modalità per farvi fronte. Per questa ragione lo psicoterapeuta, nella sua pratica, integra, entro un riferimento costruttivista, tecniche cognitive, strategiche e narrative. Le tecniche variano in relazione alla persona che chiede consulenza, al problema che porta e al modo peculiare con cui questo si è costruito e viene a mantenersi.
Il modello configura i comportamenti e gli stati mentali vissuti come problematici come tentativi disfunzionali di adattamento dell’organizzazione individuale alle situazioni e ai relativi contesti di vita, o più specificatamente ai diversi sistemi interattivi e ai relativi contesti, siano essi intrapersonali o interpersonali, psico-biologici o socio-psicologici. L’ottica interazionista attribuisce un ruolo significativo anche ai processi linguistici e pragmatici, culturali e situazionali attraverso cui le persone costruiscono le forme del loro disagio e le loro soluzioni disfunzionali. L’obiettivo della Psicoterapia Interazionista è dunque quello di produrre un cambiamento – nelle persone che lo richiedono – nel sistema di costrutti, schemi mentali e comportamenti, che generano situazioni conflittuali, di sofferenza soggettiva o di difficoltà sociali. Il lavoro terapeutico si muove nella direzione di aumentare le alternative possibili.